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Servizi ecosistemici e pratica irrigua: il punto di vista delle istituzioni

24 Aprile 2018 | 11:00 - 13:00

La biodiversità è la principale matrice della stabilità e della funzionalità degli ecosistemi. Il depauperamento della biodiversità è causa di degrado della qualità degli ecosistemi e di riduzione della loro funzionalità e delle loro capacità di servizio. Negli ultimi anni è aumentata la consapevolezza dell’importanza del capitale naturale e della valutazione ecologico-economica della biodiversità e delle sue funzioni e dei servizi ecosistemici (SE) connessi. Pertanto, il deterioramento della biodiversità implica la perdita di tali servizi, con un impatto significativo sul benessere della collettività. A livello nazionale, l’Italia ha ratificato la Convenzione sulla Biodiversità con la legge 124/1994 e adottato la Strategia Nazionale per la Biodiversità (2011, Una strategia sulla biodiversità fino al 2020).
Oggi la comunità scientifica, partendo da un approccio integrato tra ecologia, economia e paesaggio (MEA, 2005; TEEB, 2010), riconosce ai servizi ecosistemici la funzione di creare benefici multipli al genere umano e contribuire sia alle attività economiche sia al mantenimento del capitale naturale. Tale riconoscimento è avvenuto anche a livello normativo, tant’è che la legge 28 dicembre 2015, n. 221, Disposizioni in materia ambientale per promuovere misure di green economy e per il contenimento dell’uso eccessivo di risorse naturali, il cosiddetto Collegato ambientale, ha previsto l’introduzione di sistemi di remunerazione di tali servizi ecosistemici e ambientali, attraverso un sistema di pagamento specifico (PSEA), intesi a riconoscere la produzione di valore aggiunto derivante dalla trasformazione dei servizi ecosistemici e ambientali in prodotti di mercato, ferma restando la salvaguardia nel tempo della funzione collettiva del bene.
In particolare, le risorse idriche, superficiali e sotterranee, forniscono una vasta gamma di servizi ecosistemici che vanno dalla fissazione del carbonio alla regimazione delle acque, alla salvaguardia della biodiversità acquatica e del paesaggio, alla manutenzione dell’alveo dei fiumi e dei torrenti. Tutto ciò a beneficio degli imprenditori agricoli e degli enti che operano sul territorio proteggendo, tutelando o fornendo i servizi medesimi.
La valutazione economica di tali servizi risulta fondamentale anche nell’ambito del dibattito in corso sulla revisione del prezzo dell’acqua per i vari usi, tra cui quello agricolo.
Lo scopo dell’evento proposto è quello di orientare le strategie di gestione e pianificazione territoriale attraverso un confronto fra la prospettiva ecologica e quella economica di valorizzazione dei servizi ecosistemici connessi all’uso sostenibile delle risorse idriche a fini irrigui per la conservazione della biodiversità, quindi del capitale naturale del territorio, attraverso un’ampia discussione con il mondo della ricerca, le istituzioni competenti e i diversi portatori di interesse.
In particolare l’evento si articolerà in tre gruppi di lavoro a porte chiuse che prevedono, durante il loro svolgimento, un confronto interno appunto tra: i rappresentanti del mondo scientifico, per il primo, delle Istituzioni, per il secondo, e i portatori di interesse, per il terzo. I punti salienti, evidenziati nella discussione nei tre tavoli saranno ripresi nella Tavola Rotonda conclusiva, cui sono invitati a partecipare anche rappresentanti illustri della società civile, la cui finalità è quella di individuare le azioni da perseguire per una gestione efficiente e sostenibile della risorsa idrica a fini irrigui che consideri anche i benefici connessi alla presenza di tale pratica sui territori.

 

Saranno discussi i principali temi connessi ai servizi ecosistemici e alla pratica irrigua tramite un confronto interno tra i rappresentanti delle istituzioni

MODERATORE Michele Pisante

FACILITATORE Maria Giambruno