La perdita di biodiversità mette a rischio anche il mondo animale. Studi recenti, infatti, evidenziano le ripercussioni negative sui periodi di riproduzione di piante e animali, sulle migrazioni, sulla distribuzione delle specie e sulla dimensione delle popolazioni, evidenziando che biomi funzionalmente ben diversificati hanno maggiori probabilità di adattarsi al cambiamento climatico. In particolare, nel settore zootecnico questa perdita ha superato il livello di guardia, sia per la progressiva sostituzione delle razze locali con razze cosmopolite, più produttive e adatte ad un allevamento industriale, sia per l’interesse che rivestono le razze autoctone nel nostro Paese.

E proprio di “Salvaguardia, conservazione e uso sostenibile delle  risorse genetiche animali e dei sistemi acquatici” si discuterà martedì 15 maggio a Lodi, a partire dalle 9.30, presso la sede CREA di Lodi (vedi programma), in occasione della tappa lombarda del Biodiversity Barcamp, il laboratorio tematico itinerante organizzato dal CREA, in collaborazione con il Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali, insieme a diverse istituzioni (università, enti di ricerca, enti locali), tra gli eventi di avvicinamento al XII° Convegno Nazionale sulla Biodiversità che si terrà dal 13 al 15 giugno, presso l’Università degli Studi di Teramo.

L’appuntamento, promosso dal CREA Zootecnia e Acquacoltura in collaborazione con MIPAAF – Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, AIA – Associazione Italiana Allevatori, ARAL – Associazione Regionale Allevatori Lombardi, Istituto Spallanzani di Rivolta d’Adda ed Edagricole, affronterà il tema della biodiversità nelle specie domestiche e degli habitat acquatici, attraverso un innovativo approccio eco-sistemico, basato su sostenibilità e resilienza. Senza dimenticare la poco conosciuta ricerca scientifica sull’acquacoltura che valorizza e sostiene il silenzioso impegno degli allevatori italiani. L’intento è quello di avviare una costruttiva riflessione sulle ragioni,  le metodologie e le esperienze per la conservazione della biodiversità delle specie animali domestiche acquatiche e terrestri. Infine, saranno anche illustrate le logiche e i programmi adottati nell’ambito delle sottomisure 10.2 e 16.2 del PSRN (Piano di Sviluppo Rurale Nazionale) in tema di biodiversità animale.

”Si tratta di argomenti di estrema attualità, su cui la comunità scientifica nazionale si confronterà con metodo e rigore nella sessione Biodiversità animale del XII Convegno Nazionale della Biodiversità – afferma il prof. Michele Pisante, Presidente del Comitato Scientifico e membro del cda CREA –  perché anche se non è ipotizzabile nutrire la popolazione mondiale con le razze locali, caratterizzarle, conservarle e studiarle rappresentano traiettorie per identificare varianti geniche utili e, in tal modo, la via per conferire valore aggiunto alle razze che le portano. Occorre affrontare le sfide globali che ci attendono, anche nel settore zootecnico, con nuove tecnologie – continua Pisante, che è anche direttore della collana editoriale Edagricole Università &Formazione, mirata ad un approccio transdisciplinare al tema sostenibilità-  non solo il cambiamento climatico, quindi, ma anche le richieste di mercato in termini di qualità dei prodotti, diminuzione dell’impatto ambientale e tutela del benessere animale, che rappresentano le uniche e concrete prospettive per la conservazione della biodiversità”.

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